La scienza e la trasformazione
Molti scienziati e chimici sì sfidarono in quest’arte, che trasforma la pietra con i suoi metalli in colori, come il francese Abraham Bosse (1602-1676) e Casimir Siemienowicz i quali nei loro scritti elencarono le prime miscele per ottenere colori ed effetti. Lo studio quindi delle miscele, delle loro parti e delle loro componenti fanno sì che quest’arte si accosti più ad un’alchimia di materiali in perfetto equilibrio dove ad ogni piccola variazione ne corrisponde un effetto diverso.
L’aver eseguito uno studio metodico su manuali di tutto il mondo e su trattati di cui si era persa memoria ci ha permesso di elaborare ed ottenere miscele ormai dimenticate nel tempo, riscoprire componenti sconosciuti, a volte bizzarri, come ad esempio il LICOPODIO, una spora di una pianta che cresce nelle remote foreste degli Urali e in alcune zone delle Alpi, che opportunamente trattata crea degli effetti straordinari, oppure la LAMINARIA un’alga che ci arriva da una baia dell’Irlanda del Nord, una baia che sembra incantata come da incanto sono gli effetti che quest’alga produce dietro una complessa manipolazione, o ancora il DITTAMO arbusto che cresce anche da noi.
Tra le varie curiosità vi è anche un’insalata, la SARNICOLA, che cresce in prossimità del mare su terreni e rocce ricchi di salinità, ottima da assaporare con aceto ed olio d’oliva ma che bruciata essa genera una sostanza che… solo noi sappiamo come usare, ma che un tempo era utilizzata dai mastri vetrai di Venezia!